La deposizione del Pomarancio

Nella Chiesa di San Francesco, sulla parete di fondo del transetto a sinistra dell’altare maggiore troviamo l'altare dedicato a S.M.Maddalena. La tavola che troviamo all’interno venne eseguita a tempera dal pittore Niccolo Circignani, detto il Pomarancio (1530/35ca-1592) di cui è stata già ammirata la bellissima crocifissione nella chiesa di S. Michele. L'opera, datata 1570, raffigura la deposizione del Cristo dalla croce. La parte superiore del quadro non sarebbe stata rifinita, ma solo abbozzata, perché i frati non avrebbero pagato il pittore. Nella parte bassa lo svenimento della Vergine assistita dalle Pie donne. Questo tema iconografico "dell'Addolorata svenuta", testimonia una evoluzione significativa del modo di dipingere la deposizione.

Nel medioevo la Madonna è in piedi, ad un lato della croce ed opposta a S. Giovanni. E' ritratta assorta e chiusa nel suo stoico dolore. Si passa poi a ritrarla sempre in piedi, ma sorretta dalle pie donne e da S.Giovanni. Nel Quattrocento è ormai accasciata al suolo, prostrata dalla immane sofferenza. Questo ultimo motivo iconografico fu condannato dal Concilio di Trento, perché tendeva a rendere troppo terrena la figura di Maria, ma la fede semplice lo conservò, e così fece il Pomarancio, perché riconosceva tutta la potenza spirituale di questa immagine. In Maria si rispecchiano infatti tutte le madri, crudelmente ferite dal dolore dei loro figli innocenti. Questa tavola, che appartiene al primo soggiorno tifernate del Pomarancio, riprende molti particolari dalla Deposizione di Daniele da Volterra nella chiesa di Trinità dei Monti in Roma (1542ca).